Cos’è il movimento Slow Food?
Il movimento Slow Food è un’iniziativa globale incentrata sull’incoraggiare le persone a smettere di mangiare nei fast food, a prendersi il tempo necessario per preparare e mangiare cibi integrali di provenienza locale. L’attenzione non è solo sulla nutrizione, ma anche sulla conservazione della cultura e del patrimonio in relazione al cibo.
Cosa sono fast food e Slow Food?
Diamo il via all’articolo di oggi facendo una distinzione tra fast food e slow food Affrontiamo il dilemma moderno dell’ordinazione evitando così di mandare il nostro cervello “in sovraccarico”.
Cosa si intende per fast food?
Il fast food è abbastanza autoesplicativo e, fortunatamente, ce l’abbiamo tutti. In effetti, la spesa dei consumatori nel settore QSR è aumentata del 60% da 187 miliardi di dollari nel 2004 a 299,6 miliardi di dollari nel 2018.
I più grandi marchi nel settore dei fast food includono McDonald’s, Subway, Domino’s, Burger King, Starbucks, Pizza Hut e Wendy’s.
Il fast food è una forma di ristorazione ideata per la rapidità del servizio.
È pensato per essere prodotto e consumato rapidamente, spesso in movimento tramite drive-thrus, consegna e take-away. Costa poco e perfetto per chi va di fretta, ma non per questo salutare per te e per il pianeta. Fast food è sinonimo di volume, ritmo e valore del prezzo, non necessariamente di qualità.
…Lo Slow Food è l’opposto del fast food
Il movimento Slow Food nasce negli anni ’80 in Italia in reazione al fast food e alla “vita veloce” che rappresentava. Lo Slow food è tutto incentrato su “cibo buono, pulito e giusto per tutti“. Per scomporlo ulteriormente, ciò significa:
- Bontà: un’alimentazione deliziosa è un diritto di tutti i giorni, creare connessioni gioiose con la comunità e sostenere la diversità;
- Pulizia: protegge le risorse naturali, aiuta le persone e l’ambiente a dipendere gli uni dagli altri e promuove il cibo locale, stagionale e coltivato in modo sostenibile;
- Equità: costruire una collaborazione locale e globale, dare il benvenuto a tutti e lottare per la dignità del lavoro.
Dove è nato lo Slow Food?
Slow Food oltre ad un movimento culturale internazionale che opera sotto forma di organizzazione non profit, è anche un concetto di ristorazione che combina cibi integrali coltivati localmente, piatti realizzati pensando alla salute del corpo e dell’anima e pasti che si apprezzano quando vengono mangiati.
Nasce in Italia, nel comune cuneese di Bra nel 1986, inizialmente con il nome di “Arci Gola”, propagazione della più grande circolo no profit conosciuto come ARCI (Associazione ricreativa e culturale italiana).
L’associazione fu fondata dal famoso attivista, gastronomo, sociologo e scrittore Carlo Petrini, organizzata da un Consiglio Internazionale e diretta da un Comitato Esecutivo che si impegna a livello mondiale rendendo partecipi milioni di persone provenienti da oltre 160 paesi. Inoltre, Slow Food opera anche nel ramo della formazione tramite la fondazione della casa editrice “Slow Food Editore” e il Master OeCG (Organizzazione del turismo e cultura del gusto) presso l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN).
Quali sono i prodotti dello Slow Food?
I Presìdi Slow Food supportano le piccole produzioni agroalimentari che rischiano di scomparire, evidenziano la qualità dei territori, valorizzano gli antichi mestieri/ tecniche tradizionali, evitano la scomparsa di razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta
Che cos’è un Presìdio?
Collettività, diversità biologica ,tradizioni, scenari, conoscenze. Il Presìdio è una comunità di produttori che preserva la biodiversità, le tecniche artigianali tradizionali, i campi, lo sviluppo della gastronimia e la cultura del cibo locale.
Aiuta i produttori a uscire dall’isolamento, superare le difficoltà e accedere a un mercato più giusto.
Che cosa protegge un Presìdio?
Il Presìdio tutela un prodotto tradizionale, una tecnica artigianale, un ecosistema o un paesaggio rurale. Il Presìdio nasce per salvaguardare una varietà vegetale a rischio di estinzione, come i fagioli marroni dell’isola di Holland, una specie legata ad una tecnica di raccolta o trasformazione, come il pinolo di araucaria e della serra catarinense. Una razza animale come l’agnello manex tête noire o un trasformato come il casizolu.
Tutti i prodotti tutelati dal Presìdio, hanno una caratteristica comune: il legame con la storia e la cultura di un territorio ben preciso con la memoria di una comunità.